Benvenuti in "La memoria è un bene rinnovabile", questo sito rappresenta il prodotto del lavoro svolto da alcune associazioni di Cernusco sul Naviglio sul tema della conservazione e trasmissione della memoria storica legata all’immenso patrimonio che la Resistenza ci ha lasciato.
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Percorsi e momorie della resistenza
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memoriarinnovabile
19/10/2012

Il libro di Giorgio Perego "Cernuschesi partigiani della montagna" è disponibile online sul sito "La Memoria è un bene rinnovabile"

Lo si può trovare e leggere in formato digitale, nella homepage del sito http://www.memoriarinnovabile.org/

18/10/2012

Mozione approvata dal Consiglio Regionale della Toscana in merito all'archiviazione,da parte della Procura di Stoccarda,dell'inchiesta sulla strage nazista di Sant'Anna di Stazzema

Con preghiera di divulgazione

14/10/2012

MANIFESTAZIONE CONTRO TUTTE LE GUERRE E CONTRO TUTTI I TERRORISMI, IN MEMORIA DI GIOVANNI ARDIZZONE

Sabato 27 ottobre 2012
RITROVO ore 14.30-15.30
via PALESTRO angolo corso VENEZIA (MM1)
PARTENZA del CORTEO ore 15.30

09/10/2012

SI' DELL'ANPI AL REFERENDUM SULL'ARTICOLO 18

L'Anpi dice sì alla proposta di referendum sull'articolo 18 dello statuto dei lavoratori.

09/10/2012

Due iniziative delle ACLI per il fine settimana a sostegno della Pace e per la Sovranità Alimentare

ll Coordinamento La pace in comune organizza una manifestazione in bicicletta che attraverso 7 percorsi confluirà in Piazza Duomo, a Milano, per promuovere uno sviluppo di pace e per costruire insieme il percorso verso l’Expo dei Popoli
A Cernusco il ritrovo è alle 9.30 al parco dei Germani.
La biciclettata, quest'anno dedicata al diritto al cibo, sarà preceduta da un incontro venerdì 12 su Diritto al cibo e sostenibilità alimentare alla sala -1 dell'Agorà di via Marcelline. Interverranno Caterina Santinon, reponsabile della campagna Sudan, e Antonio Corbari, orticoltore biologico, AIAB Lombardia

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24/11/2015

La Brigata di via Mascagni

LA BRIGATA DI VIA MASCAGNI
Un commosso ricordo di Tino Casali, scomparso il 29 ottobre 2015

Ho attraversato quella soglia, gli austeri locali di via Mascagni, fresco presidente della sezione ANPI di Cernusco. Allora, quelli che come me non erano stati partigiani, né patrioti e neppure avevano visto la guerra, non potevano ricoprire cariche all’interno dell’organizzazione. L’inesorabilità del tempo aveva fatto giustizia di una norma non più attuale, ormai prassi consolidata, ma non riconosciuta e codificata. Entrando in quel luogo senza tempo si veniva accolti da un piacevole odore di legno antico, la penombra e il silenzio attutivano il clamore della Milano esterna. La prima cosa piuttosto stupida che mi ero chiesto era come fosse possibile che praticamente attigue, convivessero il simbolo dell’antifascismo e quella palestra un tempo tempio del pugilato professionistico ed ora ritrovo di fascisti. Si entrava e lì incontravi la Brigata di via Mascagni: Giliberti, protagonista degli scioperi del ‘44, la Ceda, staffetta partigiana, Norina Pesce staffetta e compagna di sempre di Giovanni, corpi ormai fragili, teste canute che esprimevano comunque risolutezza ed energia. E poi c’era lui: il presidente Tino Casali. Quante volte l’avevo ascoltato in piazza Duomo nella ricorrenza del 25 aprile o in piazzale Loreto in memoria dell’eccidio lì avvenuto il 10 agosto 1944. O ancora nelle assemblee dei presidenti di sezione, introdotte dalle sue relazioni precise, puntuali e di grande respiro, pronunciate con quella sua erre arrotata, forse eredità della sua antica militanza in Francia, come fu per il suo amico Visone. Chiedevo la parola, ma per le prime due/tre riunioni, la presidenza faceva finta di non vedermi, una regola un po’ austera ma di sicuro insegnamento: “prima di parlare impara ad ascoltare”. Poi quando si decisero a darmi la parola, all’inizio la voce era un po’ incerta: non era facile dover intervenire dopo una sequenza di voci di quelli che avevano scritto la Storia della Resistenza milanese e non solo. Quelli della Brigata di via Mascagni sembravano distratti, invece ti ascoltavano e ti pesavano. E via via li potevi conquistare e dopo un po’ erano loro a chiederti consigli, risposte: “Tu che sei giovane…”, anche se ormai avevo superato i cinquant’anni. Rimanevo lì imbarazzato a pensare come fosse possibile che chiedessero a me, io avevo solo da imparare. E la Norina che mi diceva: “Vai di là, nel suo ufficio c’è Tino Casali. Ha piacere di vedere i nuovi presidenti.” Io andavo, sarei stato sull’attenti, lui invece mi faceva sedere di fronte. La sua scrivania sempre ingombra di carte, la sua erre arrotata, l’immancabile telefonata che troncava la conversazione, il mio saluto, il suo cenno con la mano. E poi negli ultimi tempi, una malattia invisibile che dava i primi segnali, una malattia che toglieva la memoria proprio a chi della trasmissione della memoria aveva fatto il motivo di una vita. Gli incontri erano più brevi, Tino abbassava la testa sulle carte e non c’era più. Io mi allontanavo in silenzio. E la Norina mi diceva: “Gli ha fatto piacere vederti...” Sapevamo entrambi che forse non era vero. Se ne sono andati tutti in silenzio, in punta di piedi, con grande dignità com’era loro costume. Anche l’ANPI non è più in via Mascagni e io mi sono fatto più vecchio. Mi viene da pensare come la vita, senza alcun merito, ti faccia incontrare, scontrare, discutere ed ascoltare persone di cui i giovani non sapranno, al massimo qualche curioso saprà attraverso i libri di storia, ma chi li legge più in questo Paese dove la malattia invisibile ha contagiato tutti? Potranno forse ascoltare me quando magari, coetaneo della Brigata di via Mascagni, andrò nelle scuole a raccontare una storia che non ho vissuto e che, come nella canzone di Guccini, ai più sembrerà una favola.
Franco Salamini