
Beretta

Calloni

Comi

Frigerio

Sala

Penati


Oriani

Perego

Riboldi

Secondo
Marelli

Stocchetti

Vanoli

Gabellini

Camerani

Castoldi

Codazzi

Codazzi

De Stefani

Galeone

Ratti

Galimberti

Tremolada

Meroni

- Già. E ricordando l’episodio a distanza di molti anni ognuno arriva a conclusioni diverse. Non è confortante, vero? E invece le notizie ci possono essere utili ugualmente… E’ importante conoscere certi fatti che sono rimasti appiccicati alla memoria della gente, anche se questa gente non ricorda con esattezza come sono andate le cose. In compenso forse verremo a sapere dei particolari che non sospettiamo nemmeno.
Il progetto “La memoria è un bene rinnovabile†è il prodotto del lavoro svolto da alcune associazioni di Cernusco sul Naviglio sul tema della conservazione e trasmissione della memoria storica legata all’immenso patrimonio che la Resistenza ci ha lasciato.
A sessant’anni dall’entrata in vigore della nostra Costituzione, nata dalla lotta di liberazione dal nazifascismo, diviene fondamentale trasmettere alle nuove generazioni i valori, lo spirito e quel profondo senso civico, umano e politico di quelle scelte e di quel periodo storico. Il progetto nasce ufficialmente dopo il convegno tenuto a Cernusco sul Naviglio il 19 aprile 2008, che ha visto alcuni storici, artisti, amministratori locali e rappresentanti del mondo dell’associazionismo, riuniti nel ragionare su come conservare e trasmettere la memoria della Resistenza. Il progetto prevede la raccolta di materiale cartaceo, fotografico e video, accompagnato da una serie di testimonianze ed interviste a persone che direttamente o indirettamente hanno avuto a che fare con la Resistenza e la deportazione, e hanno, o hanno avuto, un legame con la cittàdi Cernusco, riattivando il fondamentale binomio memoria-territorio e partendo dalla convinzione che ogni comunitàcostruisca la propria storia e il proprio futuro attraverso il riconoscimento e la valorizzazione del proprio passato. Una particolare importanza viene data alle interviste video: una forma in grado di mettere in comunicazione più generazioni, innovativa e più accattivante per un pubblico giovanile e soprattutto, che attraverso i microracconti dei più anziani, ci permette di avere un quadro più esaustivo e umano di quegli anni, evitando di relegarli in un pericoloso dimenticatoio. Il progetto si pone come obiettivo finale la costruzione di un archivio (agile, reale o digitale) creato, partecipato e vissuto dalla stessa cittadinanza stimolando il coinvolgimento a più livelli di numerosi soggetti. La partecipazione attiva di altri soggetti, oltre alle associazioni proponenti, è il punto centrale e vitale del progetto: solo attraverso la partecipazione a più livelli e con diverso coinvolgimento di una molteplicitàdi soggetti (protagonisti, parenti, amministratori, storici…) si renderàil lavoro vivo e interessante. Il sito, quindi, diviene lo strumento ideale non solo per raccogliere e socializzare il materiale, ma anche un punto di riferimento per l’avvio di questo lavoro culturale, luogo d’incontro e spunto di idee e proposte, un sito in continuo cambiamento e aggiornamento, capace di guardare con attenzione tutto ciò che si muove su questi temi anche fuori Cernusco. Inoltre il lavoro, oltre alla pubblicazione del sito, prevede una serie di passaggi e attività:
Il progetto è portato avanti da un gruppo che vede coinvolte diverse persone delle varie associazioni proponenti. Il gruppo è costituito da persone di età, storie e professioni differenti, nel tentativo di valorizzare punti di vista e sensibilitàdiverse.
Inoltre il lavoro è aperto a tutti quei soggetti, singoli persone e altre associazioni interessate a partecipare attivamente alla progettazione e realizzazione del lavoro. La molteplicitàdei soggetti coinvolti è fattore interessante e decisivo nello svolgimento del percorso. Numerosi sono e saranno i soggetti coinvolti e da coinvolgere:
È a disposizione il seguente materiale del convegno del 2008:
1. Il manifesto
2. Il pieghevole
3. Le foto sono di Ivan Canzi (in photogallery)
4. Il video
5. Gli interventi