Il periodo insurrezionale in
Martesana fu «particolarmente movimentato e irto di imprese belliche non tanto
per la liberazione dei paesi quanto per il continuo affluire di ingenti forze,
soprattutto naziste, in ritirata verso il confine».
Come scrisse anche Giovanni Pesce “Visoneâ€: «Sui
partigiani del Vimercatese è caduto tutto il peso delle forze nemiche che hanno
lasciato Milano o che, aggirandola, provenienti da sud, tentavano di
raggiungere il confine. Tra le brigate va sottolineato l’impegno della 105aGaribaldi i cui distaccamenti sanno trovarsi sempre dove c’è bisogno d’agire».
Il 24 aprile a Brugherio veniva attaccata una colonna
tedesca proveniente da Cernusco sul Naviglio e nello scontro cadeva il
partigiano Luigi Teruzzi.
25 aprile 1945: foto di
gruppo di partigiani di Brugherio
Nello stesso giorno cadevano a Cernusco sul Naviglio due
giovani partigiani, Cesare Riboldi e Luigi Mattavelli, durante l’azione di
disarmo di un maresciallo fascista.
Sempre il 24, durante la notte, alcuni partigiani dell’11a Matteotti
attaccavano a Carugate un’autocolonna tedesca: durante la sparatoria che ne
seguiva veniva colpito a morte il garibaldino Mario Mandelli.
Il 25 aprile, a Gorgonzola avvenivano le seguenti azioni: l’uccisione di un tenente
colonnello della “Aldo Resegaâ€; l’occupazione del salumificio Sala; il disarmo
di un autocarro carico di munizioni e di un’arma pesante; il fermo, dopo una
sparatoria, di una colonna tedesca.
Nello stesso giorno, di mattina, veniva attaccata a Melzo una colonna
nazifascista forte di 20 autocarri mentre tentava di attraversare il paese.
Nello scontro a fuoco i partigiani venivano sopraffatti e lasciavano sul campo
due morti e sette feriti.
Verso le ore 18 i partigiani di Melzo attaccavano un’altra colonna tedesca
costringendola alla resa e a lasciare nelle loro mani 63 prigionieri.
Sempre il 25 veniva attaccata dal distaccamento
garibaldino di Caponago, all’altezza del cimitero del paese, una colonna
tedesca che transitava sulla camionabile Pessano-Vimercate- Monza. I partigiani
protrassero l’attacco fino all’esaurimento delle munizioni senza avere la
meglio. Lo stesso distaccamento, alle ore 17, mandava una pattuglia di rinforzo
a quello di Pessano: in un’azione perdeva la vita Giuseppe Mauri di Caponago e
rimaneva ferito il comandante del distaccamento di Caponago Angelo Brambilla.
Il 26, aGorgonzola venivano fermate due colonne nazifasciste, e i circa 250 prigionieri
venivano portati a Vimercate.
A Burago Molgora la 103a Garibaldi, dopo uno scontro con
morti e feriti, catturava 20 tedeschi.
A Carugate, l’11a Matteotti fermava parte dell’autocolonna “Ligureâ€,
che proveniva da Pessano. Sempre a Carugate, la 26a brigata del
Popolo assieme ai garibaldini della 103a costringevano alla resa il
presidio dell’aeronautica militare.
Nello stesso giorno «due distaccamenti partigiani,
alla cui testa sono i comandanti Erba e Torsa, attaccano una colonna tedesca
presso Melzo: uno scontro terribile. Alla fine nelle mani dei partigiani restano
un cannone di piccolo calibro, due mitragliatrici, parecchi fucili e pistole.
Un altro gruppo d’insorti al comando del tenente Saul Sironi cattura un grosso
reparto fascista che da Pozzuolo cercava di portarsi sulla statale per fuggire
a nord».
Tra Cavenago e Bellusco, in seguito a una violenta sparatoria contro una
colonna blindata tedesca uscita dall’autostrada all’altezza di Cavenago,
perdevano la vita: Luigi Besana, Giovanni Saronni, Augusto Sesana, Pierino
Mussini, Giacomo Ronco.
Il 27, garibaldini del Vimercatese accorrevano in soccorso del
distaccamento di Inzago, dove una quarantina di tedeschi con quattro automezzi
erano asserragliati nelle scuole e resistevano da due giorni.
Volontari della libertÃ
di Inzago in una fotografia del 1945
Numerosi scontri avvennero sull’autostrada Milano-Bergamo e
sulla statale 11, a
Cascina Bianca di Camporicco, a Gorgonzola, a Vaprio, a Ornago, a Bellusco, a
Busnago.
Il 28, aTrecella veniva attaccato il presidio della contraerea tedesca, il quale
rifiutava la resa, riuscendo, nella notte, ad avviarsi verso Cassano, dove però
veniva fermato.
A Vaprio un’altra colonna nazista arrivava fino a Fara Canonica, e dopo
numerosi assalti partigiani, nei quali subiva gravissime perdite, si arrendeva.
Anche tra i partigiani vi furono numerosi caduti: Angelo Biffi, Luigi Cantoni,
Carlo Galbusera, Luigi Gatti, Mario Malvestiti, Mario Pagnoncelli, Pietro Riva,
Adiano Sala, Luigi Signorini.
Nello stesso giorno, a San Pedrino di Vignate veniva circondata e fermata
un’altra colonna tedesca. Al prolungato conflitto a fuoco parteciparono
numerosi partigiani di ogni formazione. La resa dei tedeschi avvenne verso
sera, quando giunsero i reparti americani. I numerosissimi prigionieri vennero
trasportati dagli alleati nel campo di concentramento che avevano allestito
presso Treviglio.
Alla data del 25 aprile 1945 le forze partigiane della Martesana-Brianza orientale erano state unificate nel “Comando Divisione Fiume Adda†ed erano così composte:
Brigate Garibaldi
103a “Vincenzo
Gabelliniâ€, con distaccamenti a Vimercate, Trezzo d’Adda, Vaprio d’Adda,
Cavenago, Ornago, Bernareggio;
104a “Gianni Citterioâ€, con distaccamenti ad
Arcore, Merate, Brivio, Villasanta, Rovagnate, Cernusco Lombardone,
Montevecchia;
105a “Giovanni Brambillaâ€, con distaccamenti a
Gorgonzola, Melzo, Brugherio, Cernusco sul Naviglio, Inzago, Cambiago, Cassano
d’Adda;
176a “Livio Cesanaâ€, con distaccamenti a Besana
Brianza, Macherio, Biassono, Carate, Renate, Veduggio, Bosisio.
Brigate del Popolo
13a, con centro a
Vimercate;
23a, con centro a Inzago;
26a, con centro a Cernusco sul Naviglio;
27a, con centro a Brugherio.
Brigate Matteotti
11a, che estendeva la
sua attività a Pioltello, Cernusco sul Naviglio, Carugate, Bussero, Pessano con
Bornago.
Tenendo conto che la forza effettiva di una brigata garibaldina SAP andava dai 200 ai 300 uomini (divisi in diversi distaccamenti che andavano dai 30 ai 50 uomini); che l’11a Matteotti contava 200 uomini, e che le quattro brigate del Popolo potevano arrivare a 300 uomini, possiamo concludere che nella Brianza orientale-est milanese, alla data del 25 aprile vi fossero non meno di 1.500 combattenti per la Libertà .