Nell’opera di organizzazione dei gruppi partigiani della Martesana, un ruolo di primo piano l’ebbero Eugenio Mascetti e Carlo Merlini per le brigate Garibaldi, Mario Pirola e Felice Frigerio per le brigate del Popolo, Alfredo Rurale e, dal gennaio 1945, Vittorio Galeone “Ivo†per le brigate Matteotti.
Eugenio Mascetti, operaio di Sesto San Giovanni, così ha testimoniato: «Nel marzo del 1944 dovetti abbandonare il posto di lavoro alla Breda perché ricercato; così mi trasferii a Cavenago Brianza dove esisteva un gruppo di compagni attivi e preparati, tra i quali ricordo particolarmente Cereda (Marin), Erba e Felice. Qui restai in attesa di ordini del partito che, nel mese di aprile, mi affidò il compito di organizzare e inquadrare i gruppi militari della zona. I primi contatti li ebbi proprio a Cavenago, col gruppo già esistente, dando vita al primo gruppo SAP della Brianza. In seguito allacciai i contatti coi paesi vicini: Cernusco sul Naviglio, Brugherio, Concorezzo, Caponago, Cambiago, Vimercate, Trezzo e Monza. Riuscivo a dare consistenza, organizzazione ed armi a diversi gruppi SAP».
Carlo Merlini “Brunoâ€, dopo l’8 settembre 1943 venne
mandato dal PCI a organizzare i partigiani garibaldini di Gorgonzola e
circondario. Operaio alla Ercole Marelli di Sesto San Giovanni, Merlini abitava
a Milano in viale Monza 102, un caseggiato popolare dove abitavano comunisti
come Aldo Lambrocchi (commissario politico del 2° battaglione della brigata
Garibaldi di Spagna, caduto sul fronte dell’Ebro nel settembre del 1938),
Ravazzoli (già segretario della federazione comunista milanese), Giulio
Abbiati. All’indomani dell’8 settembre, Merlini si rivolse proprio a
quest’ultimo per avere indicazioni su come raggiungere le formazioni partigiane
di montagna; l’Abbiati gli propose, invece, di recarsi a Gorgonzola a
organizzare squadre di sappisti. Così lo mise in contatto con il responsabile
del PCI dell’Est milanese che, a sua volta, gli fece conoscere Giuseppe
Meroni di Sant’Agata di Cassina de’ Pecchi. Merlini organizzò la squadra
sappista di Gorgonzola e tenne collegamenti soprattutto con i distaccamenti di
Brugherio, Inzago, Cassano d’Adda.
Carlo Merlini (in alto a
sinistra) in una foto del 1944
La tessera del Corpo volontari della libertà di
Mario Pirola
Vittorio Galeone “Ivoâ€. L’11a brigata
Matteotti (che operava in alcuni comuni della Martesana), dopo essere stata
coordinata da Erasmo Tosi “Dino†e dal cernuschese Alfredo Rurale,
ricevette nuovo impulso, dal gennaio 1945, con l’arrivo di Vittorio Galeone.
Galeone, nato in provincia di Lecce, era stato gappista,a Torino, con Giovanni
Pesce; poi era entrato a far parte della 77a brigata garibaldina
“Titalaâ€, nel Canavese. In seguito, preso contatto con i vertici del Comando
delle brigate Matteotti, fu inviato a Milano per ridare consistenza ad alcune
brigate che erano state pesantemente colpite. Giunto nel capoluogo lombardo a
fine dicembre 1944, riorganizzò e intensificò l’attività dell’11a brigata. Oltre al cernuschese Alfredo Rurale, valida collaboratrice di Vittorio
Galeone nel lavoro organizzativo fu Ester Ticozzi di Brugherio (casa
Ticozzi era diventata un centro di raccolta della brigata), la quale teneva i
collegamenti anche con Milano. Da segnalare anche per l’apporto dato alla
formazione dei primi gruppi partigiani e al loro comando, le figure dei garibaldini
trezzesi Giuseppe Carcassola e Alfredo Cortiana e del vapriese Mario
Bornaghi “Francescoâ€, comandante del VI distaccamento della 103a brigata “Vincenzo Gabelliniâ€.