Benvenuti in "La memoria è un bene rinnovabile", questo sito rappresenta il prodotto del lavoro svolto da alcune associazioni di Cernusco sul Naviglio sul tema della conservazione e trasmissione della memoria storica legata all’immenso patrimonio che la Resistenza ci ha lasciato.
Primavera - Estate 1944
Nella prima metà del 1944 anche nella Martesana il movimento partigiano avviò l’opera di organizzazione e inquadramento delle sue unità . I gruppi che sorgevano nelle varie località si aggregavano secondo la comune matrice ideale (comunista, socialista, cattolica). Nuovi distaccamenti allacciavano collegamenti organici; aumentavano i contingenti delle brigate, che si avviavano a unirsi in Divisioni. Un lavoro segreto, rischioso, colpito dalle delazioni, con conseguenti arresti e fughe di partigiani, smantellamento della rete organizzativa. Sul territorio di Cernusco divennero operative le seguenti formazioni:
- VII distaccamento della 105a Brigata Garibaldi, che sorse da un primo nucleo costituito da Giovanni Vanoli, Remo Bolzoni, Giuseppe Comi, Giovanni Codazzi, Pietro Tremolada. Il commissario politico del distaccamento era Giovanni Vanoli; comandante militare Remo Bolzoni e poi Pietro Tremolada. Le riunioni di maggiore importanza si tenevano alla Cascina Fornace, dove si trovava un deposito di armi e da dove partivano gli ordini. Il VII distaccamento era in contatto con i distaccamenti di Crescenzago, Vimodrone (Callioni), Brugherio (Lupi), Sant’Agata di Cassina de’ Pecchi (Giuseppe Meroni).
- 26a Brigata del Popolo, che sorse da un gruppo di giovani studenti che cominciò a raccogliersi intorno alla figura di don Secondo Marelli; gruppo che si ampliò dopo l’8 settembre con l’arrivo di numerosi reduci. Il comandante politico della brigata era Mario Pirola; il comandante militare Felice Frigerio. Esponenti di rilievo erano Lino Penati e Francesco Brambilla Pisoni. La 26a brigata aveva collegamenti con Vimodrone (Viganò e Colombo), Bussero (Attilio Brambilla), Pessano (Carrera), Carugate (Giuseppe Erba e Carlo Torsa). I collegamenti con Milano, dove le riunioni avvenivano nello studio dell’architetto Ugo Zanchetta, erano tenuti da Mario Pirola e Felice Frigerio, ai quali era affidato il trasporto e la distribuzione dei volantini e dei manifesti. Facevano da staffetta anche Regina (“Ginettaâ€) Frigerio e Giuseppina Pirola.
- 11a Brigata Matteotti, coordinata dai capigruppo Erasmo Tosi (“Dinoâ€) e Alfredo Rurale. Dal gennaio 1945 divenne comandante militare, col nome di battaglia di “Ivoâ€, Vittorio Galeone. I collegamenti con Milano avvenivano tramite la signorina Ester Ticozzi di Brugherio. Casa Ticozzi era diventata il centro di raccolta della 11a Brigata, mentre altri luoghi di ritrovo erano casa Rurale a Cernusco e casa Piccoli alla Cascina Arzona di Pioltello. Le armi venivano comperate di contrabbando con il denaro fornito da Milano o, quando possibile, sottratte ai depositi dell’esercito della RSI; l’11a riuscì a procurarsi addirittura un carro armato tedesco, che venne tenuto nascosto in un pagliaio. La brigata aveva distaccamenti a Bussero (Angelo Maria Barlassina), Pioltello (Nino Cibra), Pessano (Dott. Ezio Picollo), Carugate (Francesco Albani, Luigi Tremolada).