Lino Penati nasce a Cernusco sul Naviglio il 4 agosto 1923. Uomo di grande cultura, alla caduta del regime, nel luglio 1943, partecipa, con altri appartenenti alle Brigate del Popolo, agli incontri che si tengono presso la casa di don Secondo Marelli. Dopo l’8 settembre è uno dei protagonisti del disarmo di diverse casermette tra Cernusco e Brugherio, dove vengono recuperate ingenti quantità di armi.
Il 26 aprile 1944 viene arrestato e rinchiuso a San Vittore. Rilasciato il 10 giugno, si dà alla clandestinità e si unisce alle brigate partigiane, con vari compiti: requisisce armi e le trasporta ai partigiani dell’Oltrepò pavese, fa la staffetta tra le varie formazioni, tiene i collegamenti con gli Alleati e dà riparo a ebrei. Parte del gruppo in cui opera viene fatto prigioniero e fucilato a Fossoli. Lino rientra a Cernusco alla fine di aprile del 1945 e partecipa alla resa dapprima dei presidi militari tedeschi di Liscate e successivamente di quelli di Monza. Per le azioni svolte, gli Alleati riconoscono a Penati il diploma di Partigiano Combattente, nonché vari attestati al merito.
Franco Salamini
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